I principi di base della Psicologia della Comunicazione
Semiotica: I significati non derivano solo dalla realtà ma anche dai segni: è più facile costruire un segno che cambiare la realtà
Pragmatica: Comunicare è agire a tre livelli: il dire (atto locutorio), il fare mentre diciamo (atto illocutorio - non verbale), il voler raggiungere un obiettivo comunicativo (atto perlocutorio). L'obiettivo comunicativo di default è il principio di cooperazione: per questo quando l'interlocutore non coopera c'è sempre un motivo.
Sociologia: La comunicazione avviene sempre in un contesto (frame) che si caratterizza per i rituali (pratiche condivise) e per la creazione di fatti sociali
Psicologia: E' attraverso la comunicazione e i processi predittivi (zona di confort) che costruiamo la nostra identità, sia personale (Io, consapevolezza delle mie caratteristiche) sia sociale (Me, consapevolezza della posizione sociale)
Il coaching psicologico
All'approccio del Coach - il metodo GROW - Goal, Reality, Options e Will - il wellbeing specialist contrappone Il modello di analisi della Comunicazione non Violenta (qui un Webinar di 40 minuti che ne spiega i principi di base e qui il principale volume di riferimento) che cerca di identificare le seguenti quattro dimensioni:
Osservazione dei fatti
Identificazione dei sentimenti
Riconoscimento dei bisogni
Espressione delle richieste
Tuttavia, molti soggetti non riescono ad esprimere/riconoscere in maniera evidente i propri bisogni e le richieste associate ad essi. Quando questo succede dobbiamo effettuare un'analisi più sofisticata che ha come obiettivo la comprensione della visione del mondo del soggetto.
Principi di Base (Per approfondire: Bada come parli)
Priming
Il priming si riferisce al fenomeno per cui l'esposizione a uno stimolo influenza la risposta a uno stimolo successivo, senza consapevolezza cosciente. In termini di comunicazione, il priming può influenzare il modo in cui interpretiamo le informazioni successive.
Uno studio classico sul priming è quello di Bargh, Chen e Burrows (1996), pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology. In questo esperimento, i partecipanti esposti a parole associate alla vecchiaia (come "Florida" o "bingo") camminavano più lentamente quando lasciavano il laboratorio rispetto a quelli non esposti a tali parole.
In pratica: non usare parole come "problema", "difficoltà", "provare" (indica la possibilità del fallimento), "disturbo" (scusa se ti disturbo => ti stresso ed è colpa mia), "rubare" (ti rubo solo un paio d'ore), "grazie per aver accettato" (ti mette in una posizione di inferiorità)
Framing
Il framing si riferisce al modo in cui un'informazione viene presentata e come questa presentazione influenza l'interpretazione e la risposta dell'individuo. In altre parole, il framing riguarda la "cornice" attraverso cui viene presentata un'informazione.
Uno degli studi più famosi sul framing è quello di Tversky e Kahneman (1981), pubblicato su Science. In questo studio, gli autori hanno dimostrato come la presentazione di scenari identici in termini di guadagni o perdite influenzasse significativamente le decisioni dei partecipanti.
In pratica: Dire che nel 5% dei casi fallisci è ben diverso dal dire che nel 95% dei casi ottieni grandi successi.
Dove trovo il coraggio per fare qualcosa: E' un pensiero limitante: sia perché crederesti di avere bisogno di qualcosa, sia perché potresti pensare di essere sprovvisto di quello di cui credi di avere bisogno => il coraggio di per sé non esiste come condizione preliminare delle nostre azioni, ma è, casomai, implicito nell’agire stesso, ovvero non è un presupposto dell’agire, ma l’agire in quanto tale. Dietro questo concetto c’è il desiderio o bisogno di raggiungere un risultato che sia buono per noi (il buon motivo), o che noi riteniamo tale => che cosa succede se cambio approccio?
Nessuno si accorge di me: dobbiamo trattare gli altri come tratti te stesso. Ma se tratti gli altri molto meglio di quanto fai con te, c'è un problema => La nostra vita esiste a prescindere da quella degli altri. Soprattutto, bisogna avere il coraggio di uscire dal proprio ruolo di vittima: credere che amare se stessi sia impossibile o difficile ci legittima a non farlo, o a non farlo nel modo corretto, o quanto potremmo. E il non farlo ci risparmia la fatica del doverci confrontare con altri, del dover difendere il nostro spazio, del dover scoprire che quando ci prendiamo cura di noi qualcuno potrebbe non esserne poi così contento.
Avete spiegato qualcosa a qualcuno e volete essere sicuri che tutto sia chiaro cosa dite? Hai capito - Mi sono spiegato - Tutto chiaro.
Osservazione dei fatti
Blu Celeste (BLANCO):
- Distinguiamo i fatti oggettivi (oggi piove, la cui verità è data dall'evidenza) dalle interpretazioni (la pioggia non mi piace, la verità è legata alla valutazione soggettiva dell'individuo) e dai fatti sociali (nella mia comunità/gruppo quando piove non si esce)
Vertigine (ELOISE):
Un atto di rivoluzione (Diodato)
Caramelle (Fiat131):
https://www.youtube.com/watch?v=zX_L5KLFnZc (solo canzone)
- Analizziamo le interpretazioni (la pioggia non mi piace) e cerchiamo di identificare quelle che spingono il soggetto ad attivare dei comportamenti (la pioggia non mi piace per cui sto a casa)
=> Se cambio l'interpretazione, capendone il perché (non mi piace la pioggia perchè mi bagno) posso cambiare il comportamento (con l'ombrello puoi uscire di casa senza bagnarti).
Rubini (Mahmood e Elisa)
- Analizziamo i fatti/fatti sociali e cerchiamo di identificare al loro interno le informazioni contestuali. Le più importanti sono quelle che riguardano le comunità di riferimento, sia fisiche che digitali (il contesto lavorativo e di studio, il gruppo di amici, la coppia, la famiglia, i social ecc.) e i ruoli (studente, amico/a, compagno/a, figlio/a, ecc.) che il soggetto assume al suo interno.
Niente (Ultimo)
https://www.youtube.com/watch?v=oWcNS4q-V0E (video senza parole)
https://www.youtube.com/watch?v=gK42JxPM4xA (cover con parole)
Se mi parli piano (Emma)
https://www.youtube.com/watch?v=Jkf1mG0YYU4 (video senza parole)
https://www.youtube.com/watch?v=Al74mXV8YrE (video con parole)
- Analizziamo i fatti personali (stati emotivi e interni) che sono fatti per il soggetto che li sperimenta (sono immediatamente evidenti), ma non lo sono per gli altri che lo guardano da fuori. Dobbiamo cercare di identificare i fatti oggettivi, sociali e/o le interpretazioni che hanno generato i fatti personali
=> Se cambio l'interpretazione posso cambiare il fatto personale;
=> Se cambio il gruppo in cui si genera il fatto sociale, posso cambiare il fatto personale;
=> Se riesco ad evitare il fatto oggettivo, posso cambiare il fatto personale.
Fasi 2.3.4
Si Mette Male (Alessandra Amoroso)
https://m.youtube.com/watch?v=xiFllUwCGWo (video senza parole)
https://m.youtube.com/watch?v=EMBWUzAsdJo (video con parole)
Niente di Male (Giorgia)
https://m.youtube.com/watch?v=YjBmeBVmbMg (video senza parole)
https://m.youtube.com/watch?v=wTwoNRaxCCM (video con parole)
Il bambino che contava le stelle (Ultimo)
https://www.youtube.com/watch?v=aHmHP1MnAo0 (video live senza parole)
https://www.youtube.com/watch?v=CTbhLH7jIjI (video con parole)
- All'interno dei fatti personali dobbiamo identificare quelli che fanno riferimento ad esperienze positive e/o ottimali perché rappresentano il punto di partenza per la costruzione di risorse per l'individuo.
Allo stesso tempo, tra le interpretazioni dobbiamo identificare quelle che fanno riferimento a mondi possibili: desideri (descrizione di mondi possibili) e intenzioni (descrizione di mondi possibili e dei piani per raggiungerli) perché generano aspettative (io voglio raggiungere il mondo possibile) e comportamenti (agisco per raggiungere il mondo possibile).
PODCAST (30 minuti): I concetti fondamentali del life design (Libro di testo)
PODCAST (20 minuti): Come fare il life design (Slide corso)
Testo da scrivere nella Guida ai Notebook (Riassunto Audio, Personalizza) per generare il Podcast in italiano su NotebookLM: Genera il podcast in lingua italiana, non usare termini in lingua inglese
Queste due canzoni presentano due soggetti, un uomo e una donna, che vogliono cambiare:
DONNA: Stupida (Alessandra Amoroso)
Che stupida che sei
Tu non impari mai
Il tuo equilibrio è un posto
Che tu passi e te ne vai
E più stupida di te
Sappi non ne troverai
Quelle tue paure inutili
Non finiranno
Ma che stupida che sei
Stupida un'altra volta
Che parli ad uno specchio
E mai alla persona giusta
E da stupida che sei
Tu non farai mai niente
Sei una persona tra la gente ma
La gente mente sempre
Imparare da sempre
Camminare da sempre
E non capirai niente
Hai sbagliato da sempre
Ed è inutile adesso
Che ti guardi a uno specchio
Che non sa chi sei
A uno specchio che non sa chi sei
Che stupida che sei
Che non ti sprechi mai
Le tue poesie sono coriandoli
Che non seminerai
Se poi per ironia
Prendessi quota
Partendo da un palazzo
punteresti in alto
Ma che stupida che sei
Stupida un'altra volta
Nuda di fronte a uno specchio
E mai alla persona giusta
E da stupida che sei
Fai pure finta di niente
Lui si riveste soddisfatto
E intanto sai che mente
Imparare da sempre
Camminare da sempre
E non capirai niente
Hai sbagliato da sempre
Ed è inutile adesso
Che ti guardi a uno specchio
Che non sa chi sei
A uno specchio che non sa chi sei
Stupida, stupida
Hai sbagliato da sempre
Ed è inutile adesso
Che ti guardi a uno specchio
Che non sa chi sei
A uno specchio che non sa chi sei
Compositori: Daniele Coro / Diego Calvetti / Federica Fratoni
Costruiamo un'Esperienza Trasformativa per aiutarla: creare la propria canzone...
Partiamo da una canzone che non conosciamo (possibilmente in lingua straniera non comprensibile) che sia emotivamente coinvolgente e ritmicamente divisa in due parti: E Isso AI - https://www.youtube.com/watch?v=5cbzuAsf98k
Identifichiamo un titolo per questa canzone che rappresenti lo stato in cui il soggetto si trova: Perché è così?
Scriviamo un testo per la prima parte. Il testo, che deve essere in rima, deve descrivere lo stato di difficoltà che il soggetto sta affrontando: Perchè è Così... Cercare di volare, Cadere e riprovare, E alla fine io sto male... Perchè è Così... L'amore non appare, La notte non scompare, E alla fine io sto male...
Scriviamo un testo per la seconda parte. Il testo, che deve essere in rima, deve descrivere lo sforzo e la possibilità di uscire da questo stato: Perchè è Così... La forza di lottare, cadere e riprovare, ma io non voglio mollare più... Voglio provare a sognare, credere di potercela fare, posso ritornare ad amare, posso incominciare a volare, incominciare ad essere... davvero me...
Una variante dello stesso problema: Cherofobia (Martina Attili)
Ho questa foto di pura gioia
E' di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello che non c'è
Ho perso il gusto,
non ha sapore
Quest'alito di angelo
che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Arriva l'alba o forse no
A volte ciò che sembra alba
Non è
Ma so che so camminare
dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Rivuoi la scelta,
rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere,
il mio martello
La chiave della felicità
è la disobbedienza in se
A quello che non c'è
Perciò io maledico il modo
in cui sono fatto
Il mio modo di morire
sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco
di restare sperando che ci sia
Quello che non c'è
Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare
alto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Ed ecco arriva l'alba
so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se,
fottendomi da me
Per quello che non c'è
Compositori: Manuele Agnelli, Giorgio Prette, Dario Alessandro Ciffo, Andrea Viti
Copyright © Warner/Chappell Music, Inc, Universal Music Publishing Group
La sfida della psicologia del benessere: passare dalla dimensione riparativa a quella di flourshing
La sfida principale per ogni individuo è quella di uscire dalla propria zona di confort per riuscire ad esprimere il proprio potenziale.
Una delle riflessioni più interessanti a questo proposito è quella di Vygotskij: compito dello psicologo del benessere è quello di aiutare il soggetto a raggiungere la propria zona di sviiluppo potenziale attraverso la costruzione di zone di sviluppo prossimali in cui il soggetto può attuare una competenza con l'aiuto di altri.
La riflessione di Ellen Langer, autore del libro "Mindfulness"
Come possiamo aiutarli?
L'approccio Psicologico: il concetto di Impotenza appresa
L'approccio del Coach: Il concetto di Impotenza appresa
Lo psicologo Coach: Davide Algeri
I principi di base (le slide che presentano i punti discussi sotto)
L'approccio Semiotico: I significati non nascono solo dalla realtà ma anche dai segni => possiamo usare i segni per cambiare il significato della realtà
L'approccio Pragmatico: Se un soggetto viola il principio di cooperazione lo fa per una intenzione specifica => identificando le violazioni possiamo capire le vere intenzioni del soggetto
L'approccio Sociologico: La comunicazione avviene all'interno di un frame che predefinisce l'azione comunicativa => Possiamo cambiare i significati cambiando il frame
L'approccio Psicologico: La comunicazione definisce il Sé e l'Altro (opacità intenzionale)
Alla ricerca di noi stessi... Come capiamo chi siamo
Interrealtà e il potere delle reti digitali Il potere delle reti digitali di modificare le reti fisiche
Le diverse componenti dell'esperienza
Il cristallo liquido all'interno di un anello dell'umore è sensibile al calore e funziona come un termometro. I cristalli liquidi sono calibrati alla normale temperatura corporea superficiale e cambiano colore in base alla temperatura.
Sebbene il cambiamento di colore non possa indicare le emozioni con una reale precisione, può riflettere i cambiamenti di temperatura causati dalla reazione fisica del corpo alle emozioni.
Quando sei ansioso, il sangue viene diretto verso il nucleo del corpo, riducendo la temperatura alle estremità come le dita.
Quando sei calmo, più sangue scorre attraverso le dita, rendendole più calde.
Quando sei eccitato o ti sei allenato, una maggiore circolazione riscalda le dita.
Per mindfulness si intende una consapevolezza intenzionale, mantenuta con uno sforzo. La consapevolezza è quella parte dell’esperienza soggettiva rappresentata mentalmente in questo momento. Tutto questo è in evidente contrapposizione con la maggior parte della nostra quotidianità, dove tendiamo ad essere guidati più dal “pilota automatico”.
Per pilota automatico si fa riferimento a tutti quegli schemi abituali e automatizzati che utilizziamo per fronteggiare la realtà. Attraverso questi schemi siamo più portati a reagire alle situazioni, invece di scegliere, in maniera consapevole, il modo in cui comportarci e vivere la realtà.
Obiettivo dell'esercizio è quello di:
diventare consapevole di reazioni comportamentali che sono legate a schemi automatici;
diventare consapevole dell'emozione (colore) associata a questa reazione automatica per riuscire a controllarla;
imparare a "disattivare" la dimensione automatica attraverso un marker somatico: la manipolazione dell'anello (lo tolgo e lo metto).
Sono suggeriti tre possibili scenari di comportamenti automatici emotivi negativi su cui focalizzarsi:
Trattare male gli altri
Dire sempre di si
Procastinare